God Bless The Boss

La prima volta che vidi un concerto di Bruce Springsteen avevo diciotto anni, era il tour mondiale di “Born in The Usa”.Oggi manca esattamente una settimana al mio cinquantesimo compleanno ed ho appena assistito alla tappa romana del “The River Tour”. Il Boss e la leggendaria E Street Band continuano a stare sul palco per 4 ore e 10 minuti.
La morte di Prince mi ha fatto rivivere malinconicamente sensazioni e ricordi legati agli anni 80 e 90, di quando noi eravamo “eroi nel vento” avrebbe detto Stefanuzzo e le decadi in cui il genietto di Minneapolis è stato il King dandoci il meglio di sé ,non soltanto in termini di popolarità .
The Hateful Eight , La Cosa Gialla di Quentin Tarantino.
2bePOP è anche un po’ casa di Diego Lechiara a.k.a. Don Diegoh. L’idea di quell’h in fondo al nome è anche figlia di chi vi sta raccontando l’incontro settembrino con il rapper crotonese e Seby Ice One. Latte & Sangue è in uscita, è già stata pubblicata la tracklist e la copertina realizzata dal nostro Roberto Gentili. Il disco è dedicato anche a Stefano Cuzzocrea, che mi presentò Diego circa dieci anni addietro chiedendomi di consigliarlo legalmente per un problema di omonimia con un dj techno. È così che venne concepita quell’h distintiva, è così che nacque una lunga amicizia sulle solide fondamenta di una casa chiamata 2bePOP.
L’uscita ed il lancio italiano di “Fury” di David Ayer mi avevano lasciato completamente indifferente. Ero anche abbastanza diffidente verso l’operazione basata essenzialmente sulla presenza di Brad Pitt acconciato come in Inglorious Basterds e sull’utilizzo nel trailer di una hit come “Take me the Church” di Hozier, che in effetti poi col film non c’entra un cazzo.
Sorrentino è un regista che della storia e dell’intreccio dei suoi film, quanto meno intesi come narrazione classica e diretta, sembra fregarsene altamente da qualche anno a questa parte. È più interessato alla realizzazione di scene potenti ed imponenti, o alla comunicazione del suo pensiero e della sua idea attraverso i dialoghi dei personaggi. Sicuramente gli va riconosciuto il merito di pensare e realizzare cinema in grande e di riuscire ad ottenere sempre il massimo dai suoi attori, nonché di lavorare benissimo con la musica.
“Probabilmente è un rischio avere realizzato un disco come Laska, un sacco di gente ha notato la diversità. Ma non è frutto del calcolo. È evoluzione che rispecchia le influenze dei miei ascolti, come già era successo per Disco Inverno, anche l’approccio alla canzone è diversa rispetto alle cose classiche… per niente canonico direi…”