Bellissimo.

di 2bePOP - 11 agosto 2016

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La Signora Katia, elegante come sempre, prende posto accanto a suo marito. Interessati e coinvolti, vedranno assieme Diggin’ New York, con l’aria di chi fa della curiosità un elisir di eterna giovinezza. Sono lì, come tutti noi, per la seconda edizione del 2BePop Fest.

Quella delle conferme.

Sono lì, in prima fila, quando Danno (colonna portante dei Colle Der Fomento) presenta insieme al regista Daniele Guardia il suddetto film girato nella Grande Mela; sottolineando il senso di  comunità che si respira nei quartieri di quella che è la Capitale dell’Hip Hop mondiale:  ”Sappiate che in ogni manifestazione in cui i rapper suonano nel proprio posto di origine, il cibo viene offerto gratuitamente alla gente. Chi ha avuto successo torna per un giorno dalla propria gente a restituire l’amore ricevuto nel corso degli anni”. Lo stesso senso di comunità, lo stesso concetto di amore e condivisione, hanno pervaso questa notte il Lido La Calura di San Lucido. Ne scriviamo a poche ore di distanza, dopo aver fatto le 7 del mattino, dopo aver smontato il palco su cui Funk Rimini prima e Ghemon & Le forze del bene poi hanno regalato un momento “Per tutti”.

Già, perché il senso di 2BePop è proprio questo: fare. Per tutti.

Ne scriviamo con la necessità di dirvi che abbiamo avuto la conferma che cercavamo. Quello che ancora non è un festival, ma che si prefigge di diventarlo, è un evento destinato a restare. Negli anni. Dietro le linee c’è un gruppo di amici, forti del fatto di poter costruire una realtà solida. I loro nomi restano nascosti, la priorità da queste parti è vedere la gente ballare e sorridere.

Stanotte la gente lo ha fatto. Non sappiamo se sono cadute stelle, eravamo troppo impegnati a non perderci un’istante di quello che è accaduto.

Quando le luci si accendono sul palco, con il benestare della sabbia su cui poggia, il team di Dj e strumentisti Funk Rimini scalda l’atmosfera con un groove da camicia e piedi nudi. Niente fricchettonisimi, il nostro vuole essere un complimento: i ragazzi fanno tutto live n direct, mossi dalla voglia di lasciare il segno a molti chilometri da casa. Missione compiuta: questa band sembra un’astronave di suoni, la cui orbita va tenuta d’occhio.

Il cambio palco è appannaggio di Kiave e Don Diegoh: una sequela di strofe con un omaggio finale a chi ha creduto nella loro visione lirica: quel funambolico giornalista coi baffi che, a giudicare dall’impegno dei presenti, è ancora il padrone di casa quando si parla di musica.

Se c’è un’altra band di tutto rispetto, che ieri sera ha dimostrato di essere equipaggiata per ogni tipo di kermesse, quella band risponde al nome di “Le forze del bene”. Teo, Chris, Alessia, Drago e Rabbo sono il parquet su cui le rime di Ghemon danzano a diverse velocità.

Canzoni di velluto, su cui le parole scivolano come pioggia. Canzone di sole dopo la pioggia stessa. È un Ghemon in formato storyteller quello che si presenta on stage: racconta l’amore come lui solo sa fare, e poi regala un aneddoto sul suo rapporto con Stefano. Parole che si appiccicano all’aria. L’Indigo Tour, come titolo vuole, è qualcosa di speciale.

Un po’ come il Dj Set con cui Dj Keró infiamma l’area dancehall subito dopo i live, perché diciamocelo chiaramente: un vero campione ha bisogno di pochi tocchi di palla per far esplodere la platea.  A partire sua performance, il Lido La Calura diventa una bolgia. Dopo di lui sono Ice One e Danno a voler fare un regalo a una folla sempre più gremita: si presentano dietro i giradischi per un back 2 back dal sapore metropolitano, divertendosi come ciò che sono: due amici che hanno fatto e continuano a fare la storia tra il genio, la sregolatezza e il funk romano. Quando lasciano la consolle, è Gheesa a raccoglierla in eredità: il suo set mena come un fabbro. Quello della Mujina invece è l’inizio di un segmento caro a chi vive l’estate e l’inverno da queste parti: reggae, roots, dancehall vibration, con Mista Vinz a scuotere il popolo. È lui che introdurrà colui che, un po’ a sorpresa, chiude con la solita maestria le danze lasciando in tutti la voglia di riaprirle presto: Macro Marco.

Crediamo non ci sia bisogno di aggiungere altro.

Una formazione così sembra la Nazionale.

Un posto così sembra un’Oasi in cui tutto è possibile, basta solo volerlo.

Stanotte ne abbiamo avuto la conferma.

La Signora Katia e suo marito, che hanno più esperienza di noi, forse staranno leggendo questo articolo con l’aria di chi già sapeva sarebbe andata così bene.

Il 2BePopFest 2016 è stato bellissimo.