Franco Minchia: l’intervista e l’esclusiva

di 2bePOP - 14 gennaio 2013

franco minchiaSono bastati pochi giorni a Franco Minchia per diventare una web star e presentare il suo biglietto da visita: “La salute è importante, ma pure la fica però”. Filosofo, scrittore, pensatore contemporaneo ed alfiere del politicamente scorretto è sostenuto da più di settemila fans che giornalmente seguono i sui profili facebook e twitter, godendo delle anticipazioni di quella che sarà la sua prima opera letteraria, “ 50 Sfumature di Minchia”.

Franco è un baffuto ed imponente anziano di origine meridionale. Uno di quelli all’antica che mette in soggezione qualunque interlocutore. Contattato grazie ad amici comuni, riesco a scambiarci qualche battuta ribadendogli tutta la mia ammirazione per come, pur ironizzando su temi importanti e di attualità, verso i quali siamo tutti molto sensibili, riesca sempre a far sorridere senza risultare di cattivo gusto.

 

Maestro, per quanto abbia molte fan di sesso femminile, leggendo i suoi post si coglie una certa impostazione maschilista nel suo pensiero

“Che nanzitutto voglio dire che, anche se non sono studiato, la vita la conosco bene. Quelle che ddicono che io sono maschilista è vero, forse un po’ sì, ma sono le stesse cretine che scassano la minchia con la storia del maschilismo e poi le ritrovi due minuti dopo sulle pagine femministe a prendere in giro i uomini, quindi non ci scassassero la fava per piaciere, grazzie! Io critico le fimmine perche voglio che si migliorano un po’ per i uomini e la smettono di fare le gnignigni ,che vederle comportarsi come cretine dà ffastidio! Io dico sempre che se vuoi un rapporto che dura devi usare la regola delle 2M: minchia e malrovesci every dey, che non ti sbagli mai!

(Sono in difficoltà già con la prima risposta che mi spiazza facendomi rendere conto di avere sbagliato domanda. Franco è un machista e non un maschilista, le sue massime mi ricordano mio nonno. E’ un vero uomo del sud, un patriarca.)

Mi parli di 50 sfumature, la mia impressione è che sia avvicini più ad un’opera filosofica che ad un romanzo; è vero?

“50 sfumature di Minchia” è un libro che sto scrivendo della mia vita, le mie sperienze, frasi, i miei pensieri cioè tutto quello che c’è ficcato nella mia testa. Diciamo che la ispirazzione me la ha data un cosa che è importante nella vita, la fica parlo. La vita senza fica è come quello senza braccia che si vuole fare una pugnetta: triste da diggerire, meschina. È un libro che ci sto lavorando con mia moglie Concetta, ma con quella scema c’è sempre da fare camurria: che non vuole che ci metto le parolacce dentro, ma io non la do ascolto e la mando sempre in cucina a lavare i piatti. Penso che fra quacche mese, comungue, uscirà.

Franco, c’è molta curiosità attorno al suo personaggio, così austero ed enigmatico. Che rapporto ha per esempio con la musica?

Io con la musica ci ho un rapporto buono diciamo che non ci siamo mai litigati ecco. Ogni tanto ci grido a mia figlia Caterina, che ci ha 35 anni e tiene la musica troppo alta, che aballa e s’annaca come na scema in camera sua con quella musica tunz tun tun che scassa gli orecchi. Per quanto mi riguarda a mè io, ascolto le tarantelle e la musica lirica, no come i giovani che mo ascoltano a Giggi Da Lessio, Marco Carta e Alessandra Moroso. A mè tutti quelli mi mandano al bagno quando li sento peggio delle supposte.

Sono tempi difficili, la crisi economica, una classe politica senza morale. Anche se il sesso, la fica e la donna sono gli assi portanti del suo pensiero e della sua opera, che idea ha della politica italiana?I politici andassero pigghiati tutti a cincu liri in faccia, a qquattro a qquattro, finche non diventano dispari , che guadagnano 20mila euri al mese e ci scassano la minchia a nu autri con le tasse. E loro non pagano gniente, anzi vanno in tivvù affare i cretini e fanno finta che ci dispiace di noi e intanto pero ci hanno i figli che ssono tutti sistemati nelle banche o fanno i menagger, mentre i altri giovani non ci hanno manco un lavoro e poi vanno arrubbare. Che se era per me ci facevo lo slogan “un pilastro per ogni politico” evvedi come cangiavano subbito l’atteggiamento qua! Siamo nelle mani i ddio va!

E’ finita. Sono appagato, Franco Minchia non mi ha deluso e sono convinto che il libro sarà un successo. Per voi e soltanto per voi, il maestro mi ha concesso di pubblicare una piccola anticipazione di 50 sfumature. Si intitola Kelly the Pecorin e vi conquisterà ricordandovi i fumetti di Lando e tutto l’immaginario erotico pecoreccio degli anni 70 ed 80.

Quella sera della festa sulla spiaggia la ricordo benissimo. Era il compleanno di Joe Manopesante e si decise di festeggiare tutti insieme in riva al mare. Stavamo aspettando suo cugino Tony Scafuddato, detto “Milord”. Lo chiamavano così perché era ricchionazzo, ma era sempre circondato dallo sticchio più sticchioso di tutti. Tony stava arrivando con una sua amica americana, ospite a casa sua per le vacanze. Io nel frattempo mi ero infrattato dietro un pedalò perché mi stavo cacando addosso e se non la facevo mi esplodeva il culo.
Una volta arrivati tutti presi in mano la chitarra e iniziai a suonare e cantare davanti al falò. In sottofondo rumori indescrivibili: tutti che limonavano duro, mani dentro i pantaloni che facevano su e giù, pompini volanti, pecorine a tradimento. Mi sembrava di stare in un film porno. L’unico che non mungeva niente ero io.
Poi all’improvviso eccola avvicinarsi. Biondissima, due minne che secondo me non ce la faceva nemmeno a guidare da che erano grosse e una voce sexy come quella delle buttane che fanno sesso telefonico a pagamento.
“Ciao Franco” – mi disse – “My name is Kelly, nice to meet you..”
In realtà non avevo capito una minchia ma pensai che era una specie di presentazione, e così feci anche io.
“Ciao Chelli..ma veramente.. tu sei bella e sono io che te lo vorrei ”meet you”…cioe mo non inizziamo cu sti americanate perche mi giro male e ti parto gli schiaffi addosso! Qui in italy sono gli uomini che mettono alle donne no il contrario come fai voi lordazzi all’america!”
Lei scoppiò a ridere e fu subito chiaro che un po’ capisse l’italiano e che mi stesse prendendo in giro. Ma era troppo dolce.
“Ma no Frank…nice to meet you ..significa piacere di conoscere te” – mi disse accarezzandomi le mani.
A quel punto fu tutto più chiaro: quando una donna ti accarezza le mani è perché lo vuole suonato prepotente!
La invitai dietro una piccola barca da pesca e con il mio solito bon ton le dissi :”Chelli vedi che io non sono studiato e lamericano non lo so, ma per la fica cio il diploma! Quindi lascia perdere lo spik inglisc e pigghiati sta pinnazza meid in itali! E senza fiatare, sciat ap!”
Fu una delle serate più belle della mia vita. La pecorizzai a pressione come se il culo non fosse neanche il suo.
Il giorno dopo lei dovette partire in fretta e furia per Los Angeles ma non si dimenticò di me. Mi fece trovare un biglietto nei pantaloni, un biglietto che mi riempì il cuore di gioia.
“Thank you Frank for your pinnazza. It’s very big!”.
Poi, sotto il messaggio, un’ultima riga :” Bye bye my love, la tua buttanazza! “

Le avevo detto, in maniera molto meschina, che “buttanazza” in italiano significava “splendido amore”.
Sparì su quell’aereo e non la rividi più, ma il suo ricordo è ancora qui dentro che batte forte.
Addio Kelly, mi mancherai.

Francesco Sapone