Riecco Kendrick Lamar

di 2bePOP - 23 febbraio 2013

kendrick_lamarForse a prenderci ancora del tempo ci sarebbe arrivata la polizia in casa. Fatto sta che stiamo qui a fare i gradassi, paladini dell’avanguardia pop, e uno come Kendrick Lamar, su queste stesse pagine, non l’avevamo manco toccato di striscio. Vergogna. O veloce apologia piuttosto. La best (new fino allo scorso anno) thing che assieme a Frank Ocean sia capitata al mondo della musica black a stelle e strisce, inutile stare qui a ribadirlo, che dovresti già conoscerla come l’avemaria di tua nonna la notte di Natale. Un punto di passaggio obbligato insomma.

E così nella settimana grindcore (cit. di bastonate.wordpress.com) dell’italietta, che va dal weekend immediatamente passato a incoronare i fasti del festivàl a una nuova e ancora più sbrilluccicante passerella di piranha alle urne, pare che anche il nostro bel paese abbia iniziato ad accorgersi fattivamente del talento del giovane nigga straight outta Compton. Non che i critici e i più lungimiranti degli addetti ai lavori non ne abbiano anche qui, nei confini stretti della nostra SCENA, tessuto le lodi. Ma si sa, san Tommaso ha sempre bisogno di toccare con mano la ferita. E allora voci di corridoio di gente alla quale affiderei in tutto e per tutto la mia anima e il mio cuore musicale, dicono che il live di martedì scorso ai Magazzini Generali di Milano sia stato l’apoteosi definitiva (“Da solo, senza nessuno che gli facesse le doppie, con una fotta addosso e una precisione di esecuzione che è rarissimo vedere in artisti di lungo corso, figuriamoci in un venticinquenne esordiente“, scrive Marta Blumi Tripodi su hotmc.rockit.it).

E allora per farla completa ci voleva il regalo giusto, che arriva sotto forma di questo nuovo terzo video estratto da “good kid, m.A.A.d city”. “Poetic Justice” è il pezzo, quello che prende il titolo dall’omonimo film di John Singleton del ’93 e campiona “Any Time, Any Place” della sempreverde pulzella Janet Jackson. Che poi però nel video non è finita, lasciando l’amaro in bocca a chi si dovrà consolare col vedere la rudeness del ragazzo emozionale Drake, seduto tra le lenzuola a dispensare featuring e consigli a un Kendrick Lamar che finisce dal perdere l’amore ad avere anche la voglia di morire.

Da guardare subito e d’un fiato, per come è bello e pensa le angolazioni come tagli d’arteria e miocardio.

Marcello Farno