Un nuovo album per i Primal Scream?

di 2bePOP - 11 gennaio 2013

primal_scream_4Il tempo dello smile giallorossoblu, a forma di sole, pare essere ormai definitivamente alla porta. Certo, fin quando il fascino della memorabilia ci ha toccato da vicino, pensavamo fosse difficile, anche solo un istante, dovere allontanare dall’immagine fissa in testa di quelli che sono i Primal Scream, l’iconico ardore del tour celebrativo di “Screamadelica”. Provate a chiedere ai sanpietrini di Piazza Castello, giù nella terra di Ypsigrock, dove c’è chi giura che ancora le finestre della fortezza dei Ventimiglia tremino al suono e al flettere d’anca di quello sciamano di Bobby.

L’ha scritto poche ore fa David Holmes, sulla sua pagina Facebook, strillato e in evidenza:

The new primal scream album is sequenced and mastered…its called “more light” and will be released in may…one love! X“.

A fare da cornice una bella posa d’annata del compositore e producer di Belfast con quell’altro tirapiedi di Lemmy dei Motorhead, probabilmente a ribadire che il livello di saturazione alcolica & chimica, anche stavolta, è stato dei migliori.

Assonanze o meno, già di per sé il titolo apre le porte a un universo di suono & colore che “Beatiful Future” prima, e “Riot City Blues” ancor di più, avevano contribuito a far andare perso. C’è chi giura però, come i blog britannici più scafati, che la ragione sociale sia stavolta da coincidenza voluta con le ultime parole del romantico Goethe, pronunciate sul letto di morte. Influenze, citazionismo, chi lo sa, di certo ad alzare il tono delle aspettative di fan e appassionati, quelle sì nero su bianco, ci ha pensato Bobby Gillespie in persona, che incalzato pare abbia rivelato che suonare roba nuova rimane sempre la cosa che li eccita di più, e che c’è solo amore se dei middle-aged come loro hanno ancora la voglia di fare un po’ di casino gratuito. No time for the weak men, insomma, e a ribadirlo il fatto che ai Primal piace sempre e comunque circondarsi di facce e Mani nuove. C’è infatti Debbie dei My Bloody Valentine a sostituire anche in studio, come già fatto durante l’ultimo tour, lo storico e cassaintegrato bassista, tornato all’amore di gioventù degli Stone Roses. A braccetto insieme a quell’altro genio post-industriale di Mark Stewart.

Insomma, appuntamento a Maggio, in primavera inoltrata. E se è vero che se son rose fioriranno…

Marcello Farno