C’era troppo Clubbing nel tuo Thriller
Immaginate se fra un po’, in seguito a un fortissimo esaurimento nervoso, dovuto a troppi Estathé e a pochi riposi postprandiali, io quasi per incanto, e con un insolito piglio suprematista cominciassi a scrivere status farraginosi sulla condizione di un ultra trentenne affetto da pigrizia acuta che ha smesso di radersi perché di lacrima facile o solo perché fa figo essere un hipster. Continua a leggere →
“Probabilmente è un rischio avere realizzato un disco come Laska, un sacco di gente ha notato la diversità. Ma non è frutto del calcolo. È evoluzione che rispecchia le influenze dei miei ascolti, come già era successo per Disco Inverno, anche l’approccio alla canzone è diversa rispetto alle cose classiche… per niente canonico direi…”
“Un bel panda tibetano
Sudore, cuore, attitudine e istinto.
Tutti monelli? Ci vuole attitudine anche ad essere un bravo ragazzo. Come riconoscerne uno? Un esempio più contemporaneo è l’autore di Early Riser, uno degli album più dolci e saporosi dell’anno. Si chiama Taylor McFerrin e se il suo cognome vi ricorda quello di qualcun altro non preoccupatevi: c’è da essere felici
Scenario postindustriale. Periferia. Contorni di un centro che è ancora maestosa testimonianza di fasti europei passati. Odore di kebab. Sobborghi della stazione centrale. Loro il treno per la contemporaneità non hanno affatto intenzione di perderlo. Questa volta meno che mai. I DYD vivono qui
Era un ragazzo prodigio. Appena ventenne incideva per la tedesca Morr Music. Era approdato lì con una email, quando internet era un protocollo e non la parte predominante delle nostre giornate. Un precursore? Semplicemente un ragazzetto libero ed estroso al punto giusto
Ma Toni Manero Baleari? In quel rituale febbrile del sabato sera continuano a crearsi fraintendimenti. Persi nel ghiaccio e limone, con l’ausilio di qualche cannuccia, è facile smarrire la club-culture e scambiare il gin con l’acqua tonica
Di cazzate se ne sentono tante. La prima, dopo gli inconvenienti tecnici al C2C, è che i Jungle siano una fregatura. Niente di più sbagliato. Ma procediamo per ordine. La seconda fesseria è descrivere la band come intenta a seguire il trend lanciato da James Blake. Insomma, per questi e altri 5 motivi non aver visto il loro live al Magnolia di Milano è uno di quei peccati da confessare al mondo o almeno ad un prete, dipende dai credo
Si tratta di baricentri. Il primo è tra futuro e nostalgia e si lega alle traiettorie ritmiche di una label di culto battezzata Ninja Tune. Ma il vero punto di equilibrio è l’ospite d’eccezione della serata Futureground & Voyage in programma per il prossimo venerdì 28 novembre, ovvero il dj e producer chiamato Mr. Scruff